Pubblicato su Sanità Informazione l’articolo Transitional care e ICT: componenti fondamentali per lo sviluppo, stato dell’arte in Italia, fattori critici di successo a cura degli esperti del PON GOV Cronicità Marco Simonetti, Pasquale Falasca e Gabriele Nube.
Il “transitional care” è la funzione di accompagnamento da un setting assistenziale ad un altro, attraverso azioni che coinvolgono una vasta gamma di servizi e ambiti. L’obiettivo è assicurare un passaggio sicuro, efficace ed efficiente dei pazienti da un livello di assistenza sanitaria ad uno differente (compreso il proprio domicilio), attraverso un percorso che può essere:
- di tipo step up, in cui si cerca, ad esempio, di prevenire ospedalizzazioni o consumi di servizi specialistici inappropriati;
- di tipo step down, in cui si cerca, ad esempio, di accompagnare le dimissioni dei potenziali pazienti bed blockers, ovvero pazienti pronti per la dimissione ma che non possono lasciare l’ospedale perché non sono ancora predisposti percorsi di continuità assistenziale verso cure intermedie più appropriate.
Tali percorsi sono svolti da un team di professionisti della salute e non solo (medici, infermieri, operatori sanitari, terapisti e altri professionisti, nonché tecnici dell’ingegneria clinica domiciliare) che lavorano insieme per fornire tutti i servizi necessari ai pazienti durante la transizione da un setting di cura ad un altro, al fine di ottimizzare la presa in carico del paziente durante i percorsi di “transizione” da una struttura sanitaria (ospedale, ospedale di comunità, ecc.) al proprio domicilio oppure nel proseguimento delle cure.
In questo contesto, l’utilizzo dell’ICT per il transitional care come metodologia di presa in carico vedrà una rapida evoluzione con il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) e la riorganizzazione della sanità territoriale avviata con il Decreto Ministeriale n.77 del 21/04/2022 .
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